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Voglia di tutto, bisogno di niente



Una moneta da un euro in mano e neanche troppa sete in gola. Sono davanti al distributore automatico che scruto le svariate lattine: Coca Cola, Pepsi, Tè alla pesca e Tè

SAMSA2017

al limone, succo misto frutta e fiori si, adesso ci mettono pure i fiori, bibita dietetica e una pisciata da mezzo litro che restituisce i sali minerali. Vorrei un sorso di ogni cosa, ma niente di tutto. Forse lo faccio più per perdere tempo. Sono un elettricista fino alle cinque e mezza. Dopo non lo so. La faccio corta e vado per infilare la moneta nella fessura tappata da diversi strati di nastro isolante. La prima cosa che ho imparato quando ho cominciato a lavorare qui è che la fessura sigillata significa che ti attacchi al cazzo. La gettoniera è disabilitata e funziona solo con la chiave elettronica. E la chiave elettronica si carica con la gettoniera del distributore di caffè accanto. Tu non ce l'hai la cazzo di chiave elettronica. E non c'è nessuno nella mensa a cui umilmente chiederla in prestito. Nemmeno uno di quelli dall'aria sospettosa che dopo avertela allungata su una mano ti scruta da dietro per vedere se stai caricando le tue monete o se gli stai fregando. Non importa quanto o cosa, o se sono solo 50 cent. Il punto è che gli stai fregando. Principio, qualcuno direbbe. Una sensazione strana che somiglia più a uno sfizio che a una voglia mi sale su per la gola. Fisso le lattine con gli occhi spalancati saltando a caso dall'una all'altra. E guardo la fessura tappata. E vedo la desolazione totale nella mensa. E guardo le due lucette verdi intermittenti sopra la fessura della chiave elettronica. E le vedo rosse. Spalanco la mano destra e fisso ad occhi sgranati la moneta da uno sdraiata al centro del mio palmo. E non ho ancora sete, ma ora voglio assolutamente quella cazzo di lattina!

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