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Ti amo


Sai cosa? E non dirmi cosa che?

Che lo sai cosa e lo sai che. Mi fai perdere tempo. Con tutto questo amore non so cosa cazzo farci. Mettere a posto, lo sai, lo sai. Mettere a posto mi fa stare bene. E io non ci riesco a metterti da nessuna parte, nessuna. È la forma che sbaglio: magari non è il cuore, magari.

Mi dai fastidio pure addosso. È come la febbre. S’alza il caldo, dentro, e la pelle appena sopra, mi pizzica. Ne esce un brivido rampicante. Sembrano dita di un vecchio, ossute, vigliacche, nodose. Stanno a stringermi le spalle e le detesto. Peggio, detesto che sto immobile a detestarti a basta. Mi legano il collo e m’è difficile, credimi, respirarti. C’è un fazzoletto di stoffa nel mio stomaco e quando arrivi un malefico nano che sembra me, lo stringe con un nodo. La pressione sale con tutto quello che non posso, non voglio dirti.

Dirti che ti amo, non posso. Dirti che ti odio, non posso. E la gola si secca. È una serratura stretta, che non ci passa l’anima. Me l’hai tappata dentro, maledetto te, e mi fa male perché spinge forte, perché spingi forte, maledetta me. Bevo un sorso con la voglia di ingoiarmi la lingua. Meglio soffocare che soffocarti stanotte.

Bevo un sorso che manda giù un pensiero. Di più, manda giù quella che sono, tutta intera, senza masticare. Sono passati i giri e la festa è finita. T’ho visto che parlavi con una, mi è bastato deglutirti. Ho svuotato il pensiero di te in tutti i bicchieri, di più t’ho svuotato, tutto intero, senza bisogno di masticare. Così finalmente stavi a posto. Avevi la forma del recipiente in cui t’ho versato, finalmente e ogni volta, ci stavi.

Riprovo, sei liquido, ci stai.

Ho le mani umide di vetro e il cuore umido di speranza stupida, ho gli occhi umidi e l’alba è solo una vasca d’acqua, ancora.

Ci vedo noi due insieme, con piedi sotto le ascelle e i peli controcorrente e l’amore sotto coperta. Non stappare la vasca, che stappo un’altra bottiglia, che mi stappo la gola, che mi stappa e mi escono le parole. Sembrano le dita nostre. Carezzevoli, mancarti, imprecise.

Sai cosa? E ti prego dimmi: cosa che?

Che lo sai che sto affogando. La pressione sale, con tutto quello che voglio che, ora posso dirti. Dirti che ti amo, biascico, posso.

Ti amo.


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