È sempre la speranza

Sono arrivato al bar.

Di rimbalzo. Come sempre.

Il barista col sorriso splendente come se fosse il miglior giorno della sua vita, mi fa:

<< Caffè?! >> con il tono di voce contento, troppo contento. Di un troppo che dà fastidio, che ti fa girare le palle.

<< No. Fa caldo. Troppo caldo per il caffè. Dammi una birra. >> quasi supplico.

La prende, la stappa e me l'allunga sul bancone.

Va giù che è una meraviglia e ancora meglio vanno giù le quattro seguenti.

Pago e prendo il resto.

Mi avvicino alle slot machine, il solito tipo con gli occhi intrigati e il bicchiere in mano picchia sui tasti della macchina come uno zombie. Se lo fissi per un po' riesci anche a trovargli un ritmo, si sente quasi la musica che suona coi bottoni mentre butta via il suo stipendio nella gettoniera.

Ma c'è anche di peggio, c'è chi butta via soldi che non ha e debiti che aumentano, li nella macchina della speranza.

Ci sono i soldi dentro e io devo solo farglieli sputare. Se mi dice bene con una botta sola questa stronza mi allunga una cinquantina, o magari cento! Quel poveraccio dello scopino l'altro giorno ha fatto la mesata, seicento euro in dieci minuti!

E io sono migliore di uno scopino.

È questo il pensiero che gli fotte la testa ai poveri disperati con gli occhi sgranati. C'è chi cerca la svolta per la serata, un paio di centoni. E credo ci sia anche l'ottimista illuso che crede di svoltarci una vita.

Ma la verità è che quasi tutti pensano così forte a quello che potrebbero guadagnare di colpo che non si rendono conto di tutto quello che già, in quel preciso istante, stanno perdendo.

Speranza, in un modo o nell'altro.

È sempre la speranza a fottere la gente.