La canzone stonata di fuoco e ghiaccio

L'afa spezza il fiato mentre la birra lo ristora.

E' lunedì, c'è bisogno di fiato più che mai. Sono un vigliacco quindi lo trovo in un bicchiere vestito di condensa mentre rispondo alla domanda della barista.

-Mi chiamo Nicolò-

Nella mia testa ho aggiunto anche un “piacere di conoscerti”, ma i vigliacchi rimangono quasi sempre con le parole in bocca.

-Nicolò quello che vede vò!- mi dice e sorride.

-E' una vita che me lo sento dire da ogni persona che conosco, all'inizio sorridevo e basta ma ad un certo punto c'ho pensato davvero e ho capito che non volevo quello che vedevo. Tutt'altro. Mi ammalo cercando quello che non vedo, sprecando parole per provare a spiegarmi, ponendomi il serio dubbio di essere un eterno insoddisfatto. C'è stato un tempo in cui ogni cosa che abbiamo oggi era solo un' intuizione, un feto astratto che ribolliva nello stomaco e nella mente delle persone. Ci dimentichiamo che una semplice idea è l'inizio naturale di ogni percorso e che sicuramente cambierà lo stato delle cose, nel bene e nel male: un'idea è un potere enorme-

La barista in pieno contrasto con il mio pensiero spiana le labbra e toglie ogni curva e sorriso.

-Si ma senza 'na lira, senza i mezzi giusti o che ne so, qualche conoscenza (e con la mano sembra fare la “room” di Trafalgar Law e questa in pochi la capiranno) con solo l'idea non ci fai un cazzo, è una specie di bella favoletta, un “sarebbe bello ma..”-

-Un' utopia- le suggerisco, le spiego e le piace.

-Eh si, è un'utopia in pratica- prende il mio bicchiere vuoto e lo ficca nel lavandino a testa in giu.

Pago, prendo il resto, la saluto ed esco. Mentre salgo in macchina mi ricordo bene perchè cerco di essere un vigliacco che a volte pensa e non dice, un brivido freddo mi sale lungo la schiena perchè c'è la seria possibilità che potrebbe avere ragione la barista su tutta la linea. La macchina segna trentasette gradi e io mi chiedo se anche sulla tua schiena sudata ogni tanto corre all'improvviso un brivido ghiacciato.